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Scomposizione di una libellula con Marco Colombo

C’è un grande fotografo contemporaneo, che molti di voi conosceranno, di nome Maurizio Galimberti, la cui genialità ha portato ad una produzione stilistica particolare, ritratti di personaggi famosi costituiti da mosaici di immagini scattate con la polaroid. Il collegamento a Pirandello è automatico, “uno, nessuno, centomila”.




Sono sulla riva di un ruscello nel Parco Regionale della Valle del Ticino, in Lombardia, in un bosco magnifico. Tutto attorno salici, ontani e pioppi costituiscono una vegetazione ripariale incredibilmente adattata a vivere con le radici nell'acqua, una sorta di giungla dei giorni nostri. I primi cuculi cominciano a risuonare dalle cime degli alberi, mentre sgrufolate arano il terreno fangoso, inequivocabili segni della presenza dei cinghiali.
Davanti a me c'è una libellula gialla e nera (Gomphus vulgatissimus), immobile su un ramo a bordo acqua: ha fatto la metamorfosi stanotte, e ancora non vola. Fotografabile da vicino dunque, senza scorciatoie condannabili che potrebbero ledere al suo stato di salute: basta conoscere la biologia dei soggetti per ritrarli al meglio.

Lungi dal voler imitare Galimberti, dopo una fotografia dell’animale ambientato monto l'obiettivo Laowa 25mm f/2.8 2.5-5X, per realizzare immagini di dettagli della sua morfologia.
L’animale fermo e l’assenza di vento mi permettono di sperimentare, utilizzando il live view per inquadrare ed il focus peaking per capire quando la messa a fuoco è corretta. La raffica, inoltre, mi aiuta a ridurre l’eventuale mosso dovuto alla mia posizione scomoda.



Gli occhi composti della libellula sembrano un monitor pieno di pixel, ed il loro verde acqua intenso riempie il fotogramma, contornato dal giallo dei singoli segmenti corporei, e scolpito dalla luce ambiente che filtra dagli alberi soprastanti al mattino presto.




Ma sono le ali la vera gioia dell’utilizzo della lente: come le vetrate di una chiesa, si presentano a tasselli di forme geometriche e precise, separate da costolature nere e semirigide. Vista l’alto ingrandimento della lente, decido di mettere lo zoom al minimo (2.5x) in modo da inquadrare una porzione un poco più ampia di questa meraviglia.




La luce passa attraverso le ali, creando riflessi dall’aspetto oleoso e iridescente. Ricerco zone di simmetria, richiami di forma in questo piccolo frattale: gli pterostigmi, piccole zone ispessite in cima alle ali per migliorare il volo, sono come delle mattonelle dorate, che allineo nell’inquadratura per creare elementi di interesse sullo sfondo, spostandomi e inclinandomi.

Primavera, alba, investigazione e un pizzico di fortuna: questi gli ingredienti per trovare le libellule neometamorfosate, che non vanno assolutamente toccate.

E, poi, con l’utilizzo del supermacro, il nostro occhio deve diventare una sorta di cesoia, che scomponga virtualmente l’animale in fette eleganti e possibilmente armoniose: è la frammentazione della libellula.

Crediti: Fotografie e testo di Marco Colombo
Attezzatura utilizzata:
Fotocamera Nikon D850 e Nikon Macro flash system
Obiettivo: Laowa 25mm f/2.8 Ultra Macro 2.5-5X


Marco Colombo - Naturalista, fotografo e divulgatore scientifico

Nato nel 1988, inizia a fotografare a undici anni. Guida Ambientale AIGAE ed istruttore di immersione subacquea, è laureato presso l'Università degli Studi di Milano in Scienze Naturali. Sue foto, articoli scientifici e divulgativi sono stati pubblicati sulle principali riviste internazionali del settore, tra le quali BBC Wildlife Magazine e Nat’Images; in Italia è collaboratore regolare di Focus Wild. Tra le sue scoperte scientifiche, una nuova specie di ragno botola in Sardegna. Relatore in centinaia di conferenze, è anche docente in corsi e workshop di fotografia naturalistica.
Le sue foto sono state esposte in tutta Europa; il suo ultimo libro è «Paesaggi bestiali» (2019). Numerose immagini hanno vinto concorsi internazionali, incluso Wildlife Photographer of the Year (tre volte vincitore di categoria). Attualmente è consulente scientifico del programma GEO di Rai3 di cui è regolarmente ospite, e docente nel Master “Comunicazione della fauna" all'Università degli Studi dell'Insubria.

Una selezione di suoi scatti è visionabile al sito www.calosoma.it




Laowa 25mm f2.8 2.5-5x Ultra Macro è la più compatta e versatile ottica macro ad alto ingrandimento nativa per mirrorless - sviluppata sia per utenti professionali che amatori, per essere usata sia in interni che all`esterno.

  • Ottimizzata per riprese macro con ingrandimenti da 2.5 a 5 volte la dimensione reale.
  • Progettata per lavorare con una distanza di 45mm per ingrandimento a 2.5x e 40mm a 5x.
  • Barilotto più compatto di obiettivi simili per una migliore luminosità e riprese sul campo più facili.
  • Profondità di campo maggiore rispetto ad altre ottiche super-macro sul mercato.

Disponibile con attacco Canon EF, Canon RF, Leica L-mount, Nikon F, Nikon Z, Pentax K e Sony FE .


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